
La Nebulosa di Orione
Nota anche come Messier 42 o (M 42, NGC 1976) è una delle nebulose diffuse più brillanti del cielo notturno. Chiaramente riconoscibile ad occhio nudo come un oggetto di natura non stellare, è posta a sud del famoso asterismo della Cintura di Orione, al centro della cosiddetta Spada di Orione, nell’omonima costellazione.
Posta ad una distanza di circa 1500 anni luce dalla Terra, si estende per circa 24 anni luce ed è la regione di formazione stellare più vicina al Sistema solare. Vecchie pubblicazioni si riferiscono a questa nebulosa col nome di Grande Nebulosa, mentre più anticamente i testi astrologici riportavano lo stesso nome della stella Eta Orionis, Ensis (la spada), che però si trova in un’altra parte della costellazione.
Si tratta di uno degli oggetti più fotografati e studiati della volta celeste, ed è sotto costante controllo a causa dei fenomeni celesti che hanno luogo al suo interno; gli astronomi hanno scoperto nelle sue regioni più interne dischi protoplanetari, nane brune e intensi movimenti di gas e polveri.
La Nebulosa di Orione contiene al suo interno un ammasso aperto molto giovane, noto come Trapezio. Le osservazioni con i più potenti telescopi (specialmente il Telescopio spaziale Hubble) hanno rivelato molte stelle circondate da anelli di polveri, probabilmente il primo stadio della formazione di un sistema planetario.
La nebulosa è stata riconosciuta come tale nel 1610 da un avvocato francese, Nicolas-Claude Fabri de Peiresc, anche se, date le dimensioni e la luminosità, era certamente conosciuta anche in epoche preistoriche. Tolomeo la identificava come una stella della spada di Orione, di magnitudine 3.
La sera di Domenica 27 novembre 2022 verso le ore 18:00 io e il mio amico Raimondo Farinacci partiamo per Monte Ceraso località sita nel Comune di Rocca Priora (Roma) con una missione ben precisa: fotografare la Nebulosa di Orione.

Arrivati sul punto di osservazione ci siamo prodigati per effettuare tutte le operazioni preliminari che precedono l’acquisizione delle immagini: installare la montatura equatoriale nel nostro caso una EQM-35 Sky Watcher sulla quale abbiamo installato un Telescopio Celestron C5 con una Fotocamera Nikon D600 modificata per acquisire immagini astronomiche.
Dopo aver effettuato il puntamento della Stella Polare (la prima operazione da fare) abbiamo effettuato l’allineamento delle stelle (che va fatto ad una o più stelle a seconda delle esigenze di ripresa).

Nel frattempo il cielo molto sereno si stava oscurando, casualmente rivolgo lo sguardo verso ponente (Ovest) e vedo uno spicchio di Luna che stava tramontando e più calava e più si colorava di un’arancione tendente al rossiccio.
In pochi attimi, senza che Raimondo si accorgesse dello spettacolo che stava andando in scena, ho montato un treppiede e, con la Nikon D5 con ottica Nikkor 200-500 mm, ho fatto velocemente una sequenza di scatti (all’incirca 20 o 30).
Quando, a tarda notte sono rientrato a casa, ho fatto immediatamente una selezione di quegli scatti ed ho avuto conferma della spettacolarità di quella Luna crescente, visibile solo al 18%, che si era colorata grazie al fenomeno della “Rifrazione Magnetica” che in alcuni circostanze non solo la colora ma riesce anche a deformarla.
Ed ecco il risultato:

Terminata questa breve parentesi dedicata alla Luna, che fotografo ormai da molti anni, sono tornato subito mentalmente e fisicamente al fianco del mio amico Raimondo ed abbiamo iniziato a fare i vari tentativi di messa a fuoco che sono l’ultima incombenza prima del puntamento definitivo alla Nebulosa o Galassia oggetto delle acquisizioni della serata, nel nostro caso, la Nebulosa di Orione che, nel frattempo, era spuntata fuori dalla collina e dagli alberi che la sovrastavano.
Effettuato il puntamento di M42 (Orione) abbiamo fatto alcuni scatti di prova per individuare i corretti parametri di scatto (Tempo di esposizione e ISO).
Alle 21:15 esatte abbiamo fatto partire la sequenza programmata per 100 scatti.

Terminata la prima sequenza ne abbiamo impostata una seconda da 15 scatti Dark.
Alle 22:30 la sessione di acquisizione era terminata e, nonostante la temperatura esterna fosse molto rigida, eravamo molto soddisfatti perchè dal monitor della fotocamera gli scatti singoli ci sembravano discreti.
In questi casi, viste le condizioni climatiche, si smonta l’attrezzatura in tempi brevissimi e si sale velocemente in macchina per tornarsene a casa ma solo dopo essersi scambiati un “caloroso” saluto e un grosso in bocca al lupo per quello che verrà fuori dalle elaborazioni del giorno dopo.

Salendo in macchina abbiamo avuto subito la conferma che li fuori la temperatura era veramente bassa e quindi solo l’adrenalina aveva mitigato la nostra percezione del freddo. Comunque il morale era al massimo e poco contava se avevamo sentito un po di freddo.
All’indomani di questa bellissima serata piena di emozioni (basti pensare che ciò che si tenta di fotografare è distante da noi migliaia di anni luce e probabilmente, anzi quasi sicuramente, ciò che fotografiamo potrebbe non esserci più o essere totalmente diverso: chi lo potrai mai dire. Resta la soddisfazione di aver realizzato nel nostro piccolo un miracolo fotografico.
Il giorno successivo è il tempo della riflessione e della concentrazione su come elaborare quegli scatti così preziosi dai quali ci aspettiamo delle belle immagini che riescano ad emozionarci negli anni a venire e, al tempo stesso, suscitare le stesse emozioni ai nostri amici e ai nostri cari che ci supportano e sopportano in queste meravigliose avventure notturne sotto le stelle.

Fatta la scelta del software inizia l’attesa per l’elaborazione, in quei momenti ti vengono in mente mille pensieri sia belli che brutti pensando ad un esito positivo o ad un’insuccesso. Trascorsi quegli interminabili minuti ecco che il computer sforna un file grezzo che va a sua volta elaborato con il Photoshop.
Diversamente dalla fotografia tradizionale le foto astronomiche hanno dei procedimenti di elaborazione molto complessi che richiedono una buona conoscenza dei programmi di foto-ritocco. Quindi è fondamentale fare una buona acquisizione delle immagini ma è altrettanto importante saperle poi ben elaborare in post-produzione.
Come per l’acquisizione anche la post produzione delle immagini l’abbiamo voluta fare insieme io e Raimondo e tra le varie elaborazioni ne abbiamo scelte due a campione che pur avendo lo stesso file di partenza sono state elaborate con due diverse scale cromatiche.
Prima elaborazione:

Seconda elaborazione:

Location: Monte Ceraso – Rocca Priora (Roma) – Italy
Shot parameters: 100 shots from 30″ + 15 Dark f. – ISO 2500
Date and Time: 11/27/2022 from 09.15pm to 10.30pm
Technical equipment: Nikon D600 (without filter IR) + Celestron C5

Logo Amici Astro Fotografi
Il logo è l’identificativo di immagini acquisite e successivamente elaborate da: Angelo Delle Fratte e Raimondo Farinacci amici d’infanzia con una passione comune per la fotografia e, in modo particolare, per l’Astro Fotografia.
Vi ringrazio per l’attenzione amici che seguite questo blog e vi aspetto per una prossima entusiasmante avventura fotografica.
© AngeloDelleFratte