
Il parco ben rappresenta il tipico paesaggio vulcanico che si estende su gran parte della fascia collinare a nord della Capitale. A cavallo delle province di Roma e Viterbo, comprende i due omonimi laghi la cui superficie con seimila ettari complessivi copre da sola circa il 40% del parco e la campagna adiacente. Quello di Bracciano, di gran lunga il più esteso, costituisce una riserva d’acqua di grande importanza per la città di Roma che se ne avvale in occasione di ogni emergenza. La cintura di colline che circonda le sponde arricchisce la varietà del parco. Pascoli e coltivi disegnano una campagna ancora a misura d’uomo, in particolare in alcuni settori dell’area protetta come alla tenuta di Vicarello.
Questa è stata la meta di Sabato 23 aprile 2022 del mio “Fotografare Viaggiando”.
Ho deciso di iniziare l’escursione dal Lago di Martignano. Si può arrivare fino ad un chilometro dalla riva del Lago con la propria auto percorrendo una strada sterrata per circa due chilometri a questo punto si trova un grande parcheggio ed un servizio navetta molto efficiente. In alternativa si può raggiungere a piedi percorrendo un sentiero che all’andata e ,prevalentemente in discesa, mentre al ritorno è un pochino più faticoso visto il dislivello che c’è tra la riva del lago l’altopiano che circonda il lago.

Questo è il punto esatto dove si inizia a scendere verso il lago. Mi ha colpito molto questa frase scolpita su quel tronco:
“DEUS SIVE NATURA”
Letteralmente “Dio ossia la Natura” è un’espressione Latina che, nell’ambito della riflessione metafisica, cosmologica, teologica ed etica del Filosofo Baruch Spinoza, sta a significare l’identità di Dio, inteso come la sostanza infinita da cui tutti gli enti dipendono per la loro esistenza e per la loro essenza, e la Natura, intesa come l’insieme di tutto ciò che esiste, cioè la sostanza e tutti i suoi attributi e le sue modificazioni.
Arrivato sulla prato antistante la battigia del lago come per incanto appare uno spazio attrezzato per rifocillarsi gestito da “Enzo ai Salici”.







Da questo “chiosco-ristorante” si possono acquistare piatti gustosi e genuini (primi, secondi, contorni e dolcetto della casa a prezzi molto contenuti) per poi mangiarli sui tavoli artigianali messi a disposizione dei clienti e, mentre si consuma il pasto, si può ammirare lo splendido scenario del lago. Un’oasi di tranquillità dove si respira aria pulita e si ha la sensazione di esser in un paradiso terrestre in perfetta simbiosi con la natura.
Purtroppo per me che sono un’appassionato di fotografia ho potuto solo fare alcuni scatti al bellissimo paesaggio perchè non c’era nemmeno un esemplare di uccelli acquatici. Forse in questo habitat il periodo invernale è quello più indicato per poterceli trovare, ma pazienza trascorrere in tranquillità delle ore in questi luoghi non ha prezzo.





Dopo un paio di ore trascorse su questo splendido lago ho preso la la strada di ritorno avendo come obiettivo raggiungere la seconda meta di questa escursione: il Lago di Bracciano. Mentre percorrevo la strada sterrata sulla mia sinistra su una collinetta ho notato degli uccelli bianchi ma vista la distanza non riuscivo a comprendere di cosa si trattasse. Mi sono fermato ai bordi della strada e con movimenti felpati ho recuperato la mia fotocamera ed ho iniziato a scattare dall’interno della macchina con il finestrino abbassato (non avevo altre possibilià). Dopo diverso tempo di appostamento ingrandendo alcuni scatti mi sono accorto che si trattava di esemplari di aironi che invece di essere in acqua stanziavano su quel prato.
Tornato a casa interpellato il mio amico Raimondo in un battibaleno ha subito individuato la specie animale: “Airone guardabuoi” a questo punto tutto mi tornava. Come vi avevo anticipato la distanza tra me e gli aironi era enorme ma con la mia tenacia ho insistito nel fare degli scatti e tra questi fortunatamente qualcosa di buono è venuto fuori.





Ho ripreso il viaggio verso il Lago di Bracciano arrivando poco dopo in Località Anguillara Sabazia. Chiaramente dal punto di vista della natura nulla a che vedere con Martignano, mi sono allontanato dal centro abitato e dopo un paio di chilometri percorsi in direzione di Vigna di Valle (sempre dall’interno della macchina) ho potuto fotografare un esemplare di Cigno intento a fare la pulizia del suo corpo, uno spettacolo vederlo in azione.



Poi ho ripreso il viaggio facendo qualche altro chilometro costeggiando sempre la sponda del lago e mi sono fermato nei pressi di una piccola spiaggia con della sabbia nera e li mi sono messo in attesa di vedere qualche uccello acquatico, ma anche qui purtroppo non c’era nulla. Alla fine mi sono fatto persuaso (come dice il famosissimo commissario Montalbano) che forse non era la mia giornata fortunata dal punto di vista fotografico e quindi mi sono limitato a gustarmi il panorama e a respirare quel venticello gradevole tipico delle giornate di primavera che ha incoraggiato gli amanti della vela a scendere in acqua con le proprie imbarcazioni.

Termina qui il racconto di una splendida giornata trascorsa a contatto con la natura incontaminata che ti rigenera il fisico e lo spirito.
Un arrivederci alla prossima escursione.
© Angelo Delle Fratte