Un sogno nel cassetto: Le “Perle di Rugiada”

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Fotografare la natura è sempre stata una mia passione. Un amore incondizionato per ciò che il Signore ci dona, senza chiederci nulla in cambio. Se riuscissimo a fermare, anche solo per un attimo, la nostra frenetica vita per osservare attentamente il creato, ci accorgeremmo che ogni giorno la natura ci regala cose piccole ma infinitamente grandi. La voglia di esaltare l’infinitamente piccolo può essere soddisfatta attraverso la macrofotografia, ed è questa la ragione per cui ho scelto di specializzarmi in questo tipo di fotografia.

Dopo lo studio sulle “Gocce di Rugiada”, nel 2009 ho rivolto l’attenzione a un fenomeno che si verifica nella Media Valle del Tevere in Umbria, solo in un determinato periodo dell’anno. A questo fenomeno ho voluto dare il nome: “Perle di Rugiada”. Verso la fine dell’autunno, il clima piuttosto umido favorisce la formazione delle nebbie e, grazie alla temperatura ancora relativamente mite, la natura crea scenari meravigliosi.

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Oltre alle nebbie, altri soggetti contribuiscono alla realizzazione di queste scenografie uniche nel loro genere: i ragni, che con grande passione tessono instancabilmente le loro tele. Durante la notte, queste tele diventano un punto di aggregazione per migliaia di micro particelle d’acqua, dando vita a vere e proprie gocce d’acqua. Queste gocce, a loro volta, contribuiscono alla creazione di spettacolari coreografie.

In alcuni casi, le gocce più pure racchiudono, ignare, il paesaggio circostante, creando così una scena nella scena.

Di seguito trovate una selezione degli scatti.

Vi auguro una buona visione

© AngeloDelleFratte

Video clip

Photo gallery

Cyberspace Perle di Rugiada

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Astrofoto-Trilogy: Nebulose Nord America e Pellicano

Il 22 giugno del 2022 (esattamente un anno fa) iniziò l’avventura delle Astrofotografie.
Eravamo in Toscana in quel di Celle sul Rigo (SI) io, Rolando e Raimondo ospiti nella sua casa.

Senza alcuna dotazione tecnica dedicata con il solo ausilio di un treppiede, una Nikon D5 ed un ottica 24mm f/2.8 realizzammo il nostro primo StarTrails.

Satr Trails – Celle sul Rigo (SI)

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Da quella sera la passione per questa tipologia di foto è diventata realtà e, in pochi mesi, siamo riusciti a fare delle belle acquisizioni sia con il telescopio, che solitamente usa Raimondo, sia con le varie fotocamere Reflex Nikon (appositamente modificate per acquisire immagini astronomiche) più ottiche Nikkor che invece sono solito usare io.

Tante bellissime notti trascorse sotte le stelle insieme agli amici Rolando e Giulio che, di volta in volta, ci anno fatto compagnia sia d’estate che in inverno.

Lunedì sera 26 giugno 2023 dal “Campetto osservatorio di San Cesareo” con Raimondo abbiamo deciso di fotografare le Nebulose: Nord America (NGC7000) e Pellicano (NGC5070).


Per quanto concerne le foto astronomiche bisogna tener presente che è importante l’acquisizione ma è altrettanto importante la successiva post-produzione.

A seconda della tipologia di foto: Galassie, Nebulose, Via Lattea o Star Trails vengono poi utilizzati, per l’elaborazione delle sequenze di scatti, vari software dedicati (Siril, PixInsight, Registax, AutoStakkert, StarNet, Luminar Neo, Photoshop ecc. ecc.) a seconda del soggetto fotografato e seguendo varie scuole di pensiero. 

Negli ultimi mesi (io e Raimondo) abbiamo migliorato molto sia la tecnica di acquisizione sia la post produzione formando un binomio collaborativo basato molto sulla nostra amicizia e sulla convinzione che facendo squadra e mettendo a fattor comune le proprie competenze si possono ottenere risultati di gran lunga superiore ai singoli individualismi.

Casualmente qualche mese fa abbiamo avuto la fortuna di conoscere Marco Palaferri e con lui abbiamo iniziato a scambiarci pareri e suggerimenti sulle acquisizioni e successive elaborazioni.

Il 28 giugno scorso gli propongo di fare un’elaborazione della sequenza degli scatti fatti alle Nebulose Nord America e Pellicano e lui accetta.

Di fatto nasce la prima collaborazione a tre tra me, Raimondo e Marco che ho voluto chiamare:

L’immagine che segue è il risultato dell’elaborazione fatta da me e da Raimondo sui 3 canali RGB 

Nebulosa Nord America (NGC7000) e Nebulosa Pellicano (NGC5070)

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L’elaborazione di Marco è stata fatta con la Tecnica HOO (Hydrogen-Alpha Oxygen) che è una tecnica di ripresa e di elaborazione delle immagini astronomiche che esalta principalmente l’idrogeno-alfa (Ha) e l’ossigeno (OIII). Vengono utilizzati filtri che consentono di isolare specifiche lunghezze d’onda di luce emesse da oggetti celesti come le nebulose.

L’immagine che segue è il risultato della sua elaborazione:

Nebulosa Nord America (NGC7000) e Nebulosa Pellicano (NGC5070)

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La Nebulosa Nord America

si estende su un’area apparente pari a circa 10 volte la grandezza della Luna piena, ma la sua luminosità è debole e non può essere vista a occhio nudo; si individua circa 3° a ESE della brillante stella Deneb (α Cygni), in direzione di un tratto molto ricco e luminoso della Via Lattea boreale. Con un binocolo ad ampio campo visivo (di circa 3°) appare come una macchia nebbiosa di luce dalla forma arcuata, appena percepibile e solo con la condizione di avere un cielo sufficientemente scuro; con un telescopio è possibile individuare qualche dettaglio in più, ma il forte ingrandimento non consente di osservare la nube nella sua interezza. Il dettaglio maggiormente riconoscibile è proprio il grande arco situato nella parte meridionale, che delinea idealmente la figura del “Golfo del Messico” che viene anche chiamato “Il Muro del Cigno”. La nebulosa nella sua interezza e soprattutto il suo colore rossastro, dovuto alla linea di emissione nell’Ha, sono visibili solamente nelle fotografie dell’area.

La nebulosa si trova nell’emisfero celeste boreale a una declinazione piuttosto settentrionale, al punto da apparire circumpolare già dalla latitudine di città come Parigi e Vienna; la sua osservazione è pertanto molto facilitata per gli osservatori situati nell’emisfero boreale.

Dall’emisfero australe la nubeappare sempre molto bassa sopra l’orizzonte settentrionale e diventa invisibile oltre i 46°S.Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo della sera è compreso fra i mesi di giugno e novembre, sebbene dalle regioni boreali questo periodo sia ancora più lungo.

La Nebulosa Pellicano,

anche se più piccola e meno appariscente della vicina Nebulosa Nord America, appare con facilità in un telescopio amatoriale meno di un grado a sudovest di quest’ultima, da cui è separata da una banda oscura nota come LDN 935; fotografie eseguite con ingrandimenti via via maggiori consentono di rilevare sempre più particolari, sebbene se ne perda la visione d’insieme. Nonostante la sua luminosità, comunque, quest’oggetto resta al di fuori della portata della gran parte dei binocoli, ad eccezione di quelli più potenti. Grazie alla sua particolare forma, è uno degli oggetti nebulosi più noti e fotografati nell’emisfero nord.

La nebulosa si trova nell’emisfero celeste boreale a una declinazione molto settentrionale, presentandosi circumpolare dalle latitudini di città come Parigi e Vienna; la sua osservazione è pertanto molto facilitata per gli osservatori situati nell’emisfero boreale, dove si presenta generalmente molto alta nel cielo e addirittura allo zenit lungo il 44º parallelo nord. Dall’emisfero australe invece appare sempre piuttosto bassa sopra l’orizzonte settentrionale e diventa invisibile a sud del 46º parallelo sud. Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo della sera è compreso fra i mesi di giugno e novembre, sebbene dalle regioni boreali questo periodo sia ancora più lungo.

Dotazione tecnica e parametri di scatto:

Fotocamera: Nikon D600

Ottica: Nikkor 300mm f/1:4

Montatura equatoriale: EQM-35 Sky Watcher

Numero scatti: 61 Ligth da 60″ – ISO 200 + (10 Dark / 20 Bias / 15 Flat)

Un particolare ringraziamento va a Raimondo, a cui mi lega un’amicizia fraterna nata tra i banchi delle scuole elementari, che ci ha introdotto a questa nuova tecnica fotografica totalmente sconosciuta.

Ringrazio di cuore anche gli amici Rolando e Giulio che ci hanno coadiuvato in questa appassionante avventura, anche il loro contributo è stato fondamentale per raggiungere questi risultati.

E per finire un grazie a Marco che ha dato un nuovo impulso a questo gruppo di amici appassionati della fotografia naturalistica e dall’Astrofotografia. 

Ad maiora semper…..!

AngeloDelleFratte